L’avvicinamento alla ferrata, se fatto dal lato più conveniente ovvero partendo da Misurina e percorrendo la strada a pedaggio, consente di osservare da vicino le Tre Cime di Lavaredo, icona dolomitica universalmente nota. Parcheggiata l’auto al rifugio Auronzo proseguo lungo un ampio sentiero pianeggiante fino al rifugio Lavaredo, immerso tra la consueta folla di turisti che nei mesi estivi assalta le Cime. Nonostante il tempo oggi non prometta nulla di buono il luogo è frequentatissimo, e le facce che vedo rivelano una provenienza dai ogni angolo del globo. E’ bello pensare che qualcuno abbia fatta tanta strada per vedere le Cime o che almeno abbia scelto anche questa tra le tante cose belle dell’Italia.

Dopo il rifugio si inizia a salire e guadagnare quota fino alla forcella Lavaredo, passata la quale si ridiscende verso il successivo rifugio Locatelli, da cui ha inizio il sentiero che porta verso la ferrata. Il tempo non è dei migliori, speriamo di riuscire a completare il percorso prima dell’arrivo della pioggia, che è attesa per il pomeriggio.

Il Monte Paterno è una cima di 2746 metri che si erge ad est delle più rinomate Tre Cime di Lavaredo. Il Paterno ha un profilo slanciato costituito da una sequenza di guglie e pinnacoli, culminanti nella cima principale dalla quale se godete di bel tempo avete una splendida visione oltre che delle Cime anche del gruppo delle Dolomiti di Sesto. L’importanza storica del Paterno è essenzialmente legata alle vicende della prima guerra mondiale, essendosi venuto a trovava lungo la frontiera tra il confine italiano a sud e quello austriaco a nord. Nel cuore della montagna furono scavate numerose gallerie per consentire alle truppe alpine di spostarsi in modo sicuro tra le postazioni che erano state ricavate a scopo offensivo e di osservazione. La lunghezza totale delle gallerie è di circa 400 mt e richiese un anno di lavoro per il completamento. Lo stato attuale delle gallerie è generalmente buono, addirittura ottimo in alcuni tratti che sono stati oggetto di recenti restauri.

Un ripido sentiero passa a fianco della famosa “salsiccia di Francoforte”, un pinnacolo di roccia dall’aspetto caratteristico e porta fino all’imbocco di una prima galleria.

La galleria è dotate di finestre panoramiche che offrono una splendida vista sul versante nord delle Tre Cime. Questa prima galleria è abbastanza breve e sbuca su una una cengia che conduce alla successiva galleria.

La galleria principale è molto lunga, ed è necessario l’uso di una torcia. Servono circa 15 minuti per percorrerla completamente e ritornare all’aperto dove incontro la targa metallica che indica l’inizio del tratto attrezzato.

L’attacco è abbastanza verticale ma non presenta difficoltà, visti i numerosi appigli. Mi avvio su per la ferrata con una certa calma visti i numerosi arrampicatori che mi precedono.

Raggiunta la forcella del Camoscio ci sono varie possibilità. Si può proseguire a sinistra lungo la via delle forcelle oppure tenere la destra per la ferrata della cima. Dato il tempo instabile scelgo la ferrata della cima, che mi sembra più breve. Questa parte è un po’ più impegnativa della precedente, e presenta un primo tratto di salita abbastanza verticale. Il cavo si alterna a tratti di sentiero e l’ultima parte si percorre camminando. Bisogna cercare gli ometti perchè la traccia è poco visibile a causa del fondo franoso. In circa 20 minuti si arriva alla cima, dove c’è il tempo di scattare una foto e poi via di corsa perchè è in arrivo la pioggia.

Il ritorno verso rifugio Lavaredo si snoda lungo un sentiero attrezzato comodo e non difficoltoso, realizzato certamente in periodo bellico per lo spostamento delle truppe. Purtroppo la visibilità è scarsa altrimenti il panorama sarebbe grandioso. Il cavo non è sempre presente e in alcuni punti occorre attenzione.

Arrivato alla forcella Lavaredo si scatena il temporale. Un po’ in anticipo sulle previsioni. Peccato perchè il luogo è veramente notevole. Faccio praticamente di corsa il tratto fino al rifugio Auronzo dove ho lasciato la macchina e riprendo la via del ritorno. Nonostante tutto una giornata da ricordare.